Alcuni studi stanno rilevando che nel Golfo del Messico non solo molte persone accusano sintomi di avvelenamento da Corexit 9527 un solvente altamente tossico utilizzato nelle lavorazioni del petrolio, ma anche una sostanziale probabile mutazione del clima a causa della marea nera. Secondo gli studi l’acqua marina normalmente si scalda per poi arrivare trasportata dalla corrente Nord-Atlantica fino alle latitudini del Circolo Polare Artico. Una volta giunta a quelle latitudini si congela liberando il sale in essa contenuto e conseguentemente al congelamento, richiama altra acqua dalla corrente del golfo che cattura il sale liberato. Con questo processo naturale l’acqua aumenta la sua densità inabissandosi sui fondali oceanici e liberando energia sotto forma di calore che rende mite il clima in Paesi come l’Inghilterra, la Spagna, il Portogallo e la Francia spingendosi fino alla Scandinavia che si trova alla stessa latitudine del Canada. Attualmente invece, vista la marea nera provocata dalla fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma delle BP, l’acqua che vi si mischia, diviene più leggera impedendo l’inabissamento dell’acqua salificata e bloccando quindi il meccanismo della cosiddetta “Pompa Salina”.
Inoltre sempre stando a questi studi, la marea nera a breve potrebbe arrivare a sporcare le superfici dei ghiacciai della Groelandia e dell’Artico assorbendo maggiormente i raggi solari e accelerando quindi il processo di scioglimenti con conseguente maggiore afflusso di acqua dolce nei mari che potrebbe determinare a breve il blocco della Corrente del Golfo.
Fonte: mondoraro