Caro cliente…la Domenica scelgo io.


Io con i centri commerciali…ci campo.
Letteralmente, s’intende.
Lavoro in un negozio di un centro commerciale della mia città, e devo ammettere con orgoglio che economicamente mi sta molto gratificando, sebbene sia un contratto part-time e ovviamente a tempo determinato.
E’ un lavoro piombato dal cielo, non l’avevo espressamente richiesto (non che ricordi), mi tiene in forma e attiva. Fin qui tutto positivo, una voce positiva tra le migliaia che urlano “Non ho un lavoro, fatemi lavorare!”.
Ma……c’è sempre un “ma”……io non ho chiesto di lavorare la Domenica.
Io ho chiesto un lavoro, e voglio lavorare ed essere pagata per ciò che giustamente mi spetta. Voglio un lavoro retribuito secondo la legge, voglio le ferie, voglio i permessi e i giorni di malattia, i congedi parentali etc etc….voglio un Lavoro come di questi tempi ce n’è pochi, molto pochi.
E ce l’ho.
Io ho le ferie, le malattie, i permessi studio, le ore straordinarie pagate. Io ho anche il turno di notte ben pagato, ma quando devo lavorare di notte, mi viene chiesto se intendo farlo, se posso farlo. E sta a me dire “si” o “no”.  E’ sempre un “si” il mio: sono soldi in più (sicuri al 100% nella busta paga successiva), la mattina dopo posso dormire e a negozio chiuso si lavora in serenità senza divisa e senza clienti intorno!
Però non capisco…se mi viene chiesto il permesso di lavorare la notte, perchè non mi si chiede se voglio lavorare la Domenica?!  Viene pagata come straordinario, esattamente come la notte.
Forse non viene chiesto perchè molti dipendenti rinuncerebbero volentieri ad un turno la Domenica piuttosto che ad un turno di notte. Che tu la notte dorma o meno, importa solo a te, non togli tempo a nessuno, non togli tempo a te stesso (certo di notte non puoi andare a fare la spesa o a far controllare la macchina, o a tagliarti i capelli o a fare shopping…). Ma la Domenica……la Domenica è sacra.
La Domenica è il giorno in cui decidi solo tu cosa fare della tua giornata: puoi alzarti e stare in pigiama tutto il giorno, o puoi alzarti all’alba e andare a scalare una montagna. Puoi invitare parenti e amici a pranzo, o essere invitato, puoi andare a fare una passeggiata al mare o una scampagnata in pineta, puoi andare a Messa, o a guardare (e magari FARE) del sano sport.
Puoi prendere per mano i tuoi bambini e portarli in campagna, fargli sporcare le mani con la terra e l’acqua, fingendo di essere stregoni che creano pozioni magiche. Puoi dar loro un pallone e insegnargli a tirare in porta (disegnata a muro col gesso), o saltare con loro a “ria” o a “campana”.
Ci sono così tante cose che puoi fare la Domenica, che scriverle sembra anche banale. Finirei per annoiarmi anche io a immaginarle e scriverle tutte.
Quest’inverno è durato oltremisura. Dalle mie parti ha piovuto così tanta acqua, ma così tanta….che ci sentivamo umidi dentro. Ha pure nevicato per Capodanno e per noi isolani è stato magico e straziante (non abbiamo i mezzi per affrontare nevicate improvvise). E ha piovuto per due mesi senza sosta, lasciandoci con temperature sotto i 15°C quando in realtà dovrebbero essercene già almeno 20°. Stanno finalmente prendendo forma le prime giornate di Primavera. Le abbiamo aspettate, desiderate. Volevamo tutti toglierci il cappotto, volevamo sentire il calore del sole sul viso, volevamo finalmente andare a raccogliere asparagi per i campi, volevamo scendere al mare e passeggiare in spiaggia senza il vento fastidioso. Volevamo sentirci finalmente asciutti.
Eppure…non capisco…
le giornate di sole sono arrivate , già da un paio di settimane, bussano alla porta ogni mattina e le serate sono fantastiche, piene di stelle e odore di freschezza.
Ma la gente…dov’è?! Non c’erano persone pronte a far la fila per godersi una Domenica di sole?! Gente che lavora di settimana negli uffici, nei magazzini, gente che lavora punto e basta che aveva voglia di godersi la Domenica di Primavera? Ma allora…..che ca**o ci fa tutta questa gente di Domenica al centro commerciale??? Ripeto: cosa diavolo ci fa dentro a questi capannoni con le luci al neon?!
Ho perso qualche dettaglio? Forse le belle giornate sono solo sopra il tetto di casa mia? Ho un qualche raggio di sole di Fantozzi che mi perseguita e che vedo solo io?!
No…perchè…vi spiego…io ieri mattina sono stata a raccogliere asparagi e mi sono pure abbronzata nel frattempo, ho giocato col mio cane, ho passato tre ore spensierate con il mio ragazzo, sono venuti a trovarmi i miei genitori, mio fratello, amici….e il pomeriggio alle 16 quando sono andata a lavorare ero sempre senza cappotto, con i finestrini aperti in macchina….insomma la bella giornata c’era. E non mi spiego perchè arrivata al centro commerciale il parcheggio era pieno. Erano le 16!
Quella confusione l’avrei forse giustificata alle 19, quando magari comincia a tramontare, si alza il fresco della sera….ma alle 16, con il sole alto e con il pranzo domenicale nello stomaco, vieni a fare shopping??? Dopo due mesi di pioggia? Dopo che mi hai rotto il ca**o a sentirti dire “Non finisce più di piovere, “Ho voglia di uscire”,”Non ne posso più del freddo!”?! Ma mi stai prendendo per il c**o?
La Domenica si genera il maggior flusso di clientela, ergo un maggior flusso di denaro. Sicuramente questo denaro permette all’azienda di pagare i suoi dipendenti. Tra i quali ci sono io. E quindi dovrei dire “grazie clienti che venite la Domenica a fare casino…cioè a comprare!”.
Ma una volta, qualche anno fa, io ricordo che la Domenica era tutto chiuso. Se volevi fare qualcosa la Domenica, dovevi premunirti il Sabato, con generi alimentari o abbigliamento. Non capisco cosa non funzionava allora? Io sono cresciuta normalmente, ho fatto le “pasquette”, tanti “Primo Maggio”, tanti “Ferragosto”, tante scampagnate domenicali al mare, in pineta, in campagna. Non mi pare che i miei mi abbiano mai detto “No figlia mia, oggi è Domenica, tutto è chiuso, restiamo a casa!”.
Io ricordo che dal momento in cui già il Sabato ci si era organizzati, la Domenica appena ci si alzava, eravamo pronti a partire. Adesso invece la scelta sul da farsi, ricade alla Domenica mattina, che già di consuetudine inizia più tardi per tutti, e una volta deciso cosa fare, si perde l’intera mattinata al supermercato o al centro commerciale per rifornirsi.
Ieri sera dopo l’ennesima Domenica di lavoro (per la quale dovrei ringraziare,visto che molti italiani un lavoro lo desiderano), sono arrivata a casa che non avevo voglia di parlare. Avevo un terribile mal di testa, il vocìo dei clienti mi risuonava come un’eco incessante, sentivo ancora quel “Bum, bum, bum, bum, bum” dei palloni che rimbalzano per terra, moltiplicati per tutti i bambini che c’erano; sentivo i loro pianti disperati perchè volevano quel giocattolo, volevano uscire, si annoiavano. Ero stanca, non ho rivolto parola al mio ragazzo fino a che non mi sono seduta a tavola. Avevo voglia di leggerezza, ma ero così pesante dentro che sono crollata sul divano subito dopo cena.
E la colpa, lo so, sembrerebbe di chi comanda, di chi ha creato questo consumismo. Ma la colpa non è loro. La colpa è di tutti quelli che hanno scelto di accettare questo consumismo.
Nessuno vi obbliga ad entrare al centro commerciale la Domenica, nessuno vi punta un’arma contro la testa per andare a fare shopping la Domenica.
Potete scegliere.
Ma non sapete più come si fa. Entrate nei negozi come zombie. Girate per i corridoi con la testa fra le nuvole, guardate e non osservate. Ci sono cartelli sulla vostra testa che indicano i corridoi, che vi spiegano dove trovare le cose, ma voi….continuate a non leggere, a non sforzarvi di usare le vostre capacità. E ci sono. Non perchè mi fidi di voi, ma ci sono perchè ogni essere umano le ha.
Mi rivolgo proprio a te cliente. A te che la Domenica vieni in negozio e puzzi di fritto, anzi peggio, la puzza di fritto cerchi di coprirla con il profumo. Una roba terribile!
Mi rivolgo a te che vieni  tutto elegante come se stessi passeggiando al centro, e il tuo tono di voce è così alto che al microfono noi dobbiamo urlare per farci sentire dai colleghi.
Parlo a te cliente, che porti i tuoi bambini a giocare al centro commerciale: tu, stupido, pensi che portarli in campagna ti possa far male alla testa perchè quando i bambini sono liberi chissà cosa si inventano. E invece non hai capito che i bambini le strane fantasie se le fanno venire quando sono rinchiusi, quando gli metti davanti dei palloni o delle bici e gli impedisci di usarle perchè possono dar fastidio agli altri clienti o perchè rischiano di farsi male perchè il pavimento è duro. Mi rivolgo a te cliente che hai la faccia tosta di arrabbiarti se noi commessi ci rivolgiamo male, con un tono poco cordiale, stanco, se non ti accompagnamo allo scaffale a prendere quello stupido oggetto di cui pensi di aver bisogno, per poi lasciarlo dove ti capita in giro per il negozio. Mi rivolgo a te che in cassa alla domanda “Paga con carta o in contanti?” fai il simpatico e rispondi “contanti saluti!”. Mi rivolgo a te che ti diverti ad aprire e a spacchettare tutte le taglie di tutti i colori di una maglietta, per poi appallottolarle e decidere che non te ne frega niente. Mi rivolgo a te che entri in negozio e ti fermi a chiacchierare facendo intralcio.
Mi rivolgo a te, cliente, che entri in negozio e che solo per questa scelta, mi fai venire un senso di pena e compassione da lasciarmi alla sera letteralmente frustrata. Perchè mi dispiace, mi dispiace che si continui a dare colpa di tutta questa merda di società e di crisi, ai governanti, quando invece la merda la stiamo creando noi, anzi, mi azzardo a dire VOI.
Mi rivolgo a te cliente, che per la tua incapacità di scegliere di opporti, mi hai strappata da una giornata di sole, mi hai strappata dalla possibilità di SCEGLIERE come passare la mia Domenica. Mi hai impedito, con i tuoi stupidi e vani acquisti che ti rendono più misero di quanto tu non sia già, di fare della mia Domenica, una giornata speciale.
E adesso è Lunedì mattina. Io sono a casa, sono sola. Il mio ragazzo lavora, i miei amici pure, i miei genitori lavorano, mio fratello e la sua ragazza lavorano. Questa dovrebbe essere la mia Domenica. E’ il mio giorno libero. Ma sebbene adori stare sola, con me stessa…non posso scegliere. Oggi devo accettare di essere libera e sola. Non ho scelto di essere libera e sola. Mi hai costretta tu ad esserlo.
Caro cliente, tu hai il potere di fare girare l’economia, perchè tu PUOI SCEGLIERE.
Ma scegli per te stesso, e fa che questa scelta riguardi SOLO te stesso. Non scegliere per me.
IO SO GIA’ COSA VOGLIO.

di 
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