Nella puntata de “Le Iene” andata in onda martedì 19 novembre, Nadia Toffa ha incontrato l’ex capo dei Casalesi, ormai pentito, Carmine Schiavone, che ha parlato dei rifiuti tossici in Campania.
Si ritorna a parlare di rifiuti tossici. Nadia Toffa ha infatti incontrato, nell’ultima puntata della trasmissione – dopo il servizio sulle slot machine mandato in onda la scorsa settimana a “Le iene” - l’ex capo dei Casalesi – da tempo pentito – Carmine Schiavone, il quale ha chiarito e spiegato le sue dichiarazioni in merito alla questione dei fusti tossici in Campania, risalenti al 1993, quindi ben 20 anni fa. La Toffa ha inoltre aggiunto che le informazioni riferite, a suo tempo, dal pentito, sono state segretate dallo Stato nel 1997 e rese pubbliche solamente adesso. Dunque, si tratterebbe in un vero e proprio segreto di Stato ormai venuto a galla. Fino a qualche tempo fa, infatti, chi avesse divulgato quello che Schiavone ha dichiarato 20 anni, e che ripete anche nel servizio, sarebbe andato incontro a dura condanna.
Schiavone ha ribadito, mostrando in prima persona i territori in questione, che gran parte dei terreni coltivati in Campania sorgerebbero su montagne e montagne dirifiuti tossici e fanghi nucleari, e che i materiali in questione avrebbero, addirittura, contaminato le falde acquifere – si è infatti scavato fin sotto il livello del mare. A ciò si aggiunge un dettaglio ancora più inquietante: l’arrivo giornaliero di circa 120/130 tir al giorno per il rilascio dei rifiuti, nonché la successiva copertura con la terra. Schiavone ha inoltre spiegato, con tanto di nomi e cognomi, le dinamiche degli affari in questione: si trattava di aziende del nord, incaricate di riciclare rifiuti provenienti da industrie e centrali nucleari presenti in paesi come Germania e l'Australia, che, grazie all’aiuto di affiliati camorristi – alcuni iscritti anche alla loggia massonica P2 – arrivavano in Campania con una bolla d’accompagnamento creata ad hoc per scaricare fusti tossici e scorie nucleari.
“Una Chernobyl, quindi? ” ha affermato la Toffa di fronte alla testimonianza del disastro ambientale e umano che si sta consumando in Campania, “Un po’ peggio”sono state le parole di Carmine Schiavone, che ha poi rincarato la dose: “La cosa più grave è che in questi hanno messo tutto a tacere”. Non finisce qui. Il video si è infatti concluso con la visita della Toffa nei luoghi descritti da Schiavone e l’intervista agli abitanti del luogo – ricorderete il servizio dedicato a Filomena, andato in onda lo scorso 1° ottobre a “Le Iene” – ignari delle condizioni del terreno in cui sorgono le loro case, e in cui, tempo fa, si è concesso di costruire, nonostante le dichiarazioni dell’ex capo dei Casalesi. Gli intervistati hanno ammesso di utilizzare regolarmente l’acqua dei pozzi – ignari degli effetti nefasti – analizzata proprio due mesi fa. Sull'ordinanza del Comune di Casal di Principe il messaggio è abbastanza chiaro: “Divieto di utilizzo dell’acqua proveniente dai pozzi per qualunque utilizzo”. In quei territori, infatti, i casi di tumore, e di morte per tumore, ormai non si contano più.
Il servizio si collega alla precedente inchiesta: "La Camorra uccide anche senza le pistole":