Mentre l’India ha disposto il ritiro dal mercato degli spaghettini istantantanei Maggi di Nestlé, perché contenenti livelli di piombo oltre il limite massimo ammesso, da mesi le autorità statunitensi stanno bloccando centinaia di snack provenienti dall’India, di cui la maggior parte prodotti dalla compagnia Haldiram’s, perché contenenti residui eccessivi di pesticidi, muffe e il batterio della Salmonella.
Come riferisce il Wall Street Journal, più della metà dei 217 snack bloccati dalla Food and Drug Administration Usa (FDA) nei primi cinque mesi di quest’anno proveniva dall’India, seguita dal Messico e dalla Corea del Sud, mentre la Cina, le cui esportazioni hanno un valore dieci volte maggiore di quelle dell’India, è solo ottava.
I dati sulle importazioni alimentari bloccatesono solo la punta dell’iceberg. Infatti, come ha rilevato una ricerca pubblicata lo scorso anno dalla compagnia Food Sentry, nessun paese controlla più del 50% del cibo importato e la maggior parte ne ispeziona decisamente meno. La stragrande maggioranza dei prodotti importati non viene controllata. Gli Stati Uniti, ad esempio, effettuano verifiche su meno del due per cento degli alimenti.