Vi siete mai meravigliati del fatto che dopo aver bevuto la Coca-Cola vi viene da sorridere? il motivo è che… vi sballa! Hanno tolto la cocaina dalla bevanda quasi un secolo fa. Sapete perché? Era ridondante.
- Nei primi 10 minuti: 10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata). La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l’acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere la bibita nello stomaco
- 20 minuti: la tua glicemia schizza in alto causando un massiccio rilascio di insulina. Il tuo fegato risponde trasformando tutto lo zucchero che può “catturare” in glicogeno (zuccheri di riserva per il corpo) e grasso.
- 40 minuti: la caffeina è stata assorbita completamente. Le pupille si dilatano, la pressione del sangue aumenta e come risposta il tuo fegato rilascia altro zucchero nel sistema circolatorio. I recettori cerebrali dell’adenosina si bloccano per prevenire la sonnolenza.
- 45 minuti: il corpo aumenta la produzione di dopamina stimolando il centro del piacere del cervello. E’ lo stesso meccanismo di azione della cocaina…..
- >60 minuti: l’acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell’intestino, causando un ulteriore spinta almetabolismo. Inoltre le alte dosi di zucchero e la dolcezza artificiale aumentano l’escrezione urinaria di calcio.
- >60 minuti: le proprietà diuretiche della caffeina entrano in gioco. E’ ora assicurato che con le urine verranno eliminati il calcio, il magnesio e lo zinco che erano in realtà destinati alle ossa, oltre al sodio, a vari elettroliti e all’acqua.
- >60 minuti: dopo l’eccitazione iniziale si avrà un crollo della glicemia. Potresti diventare irritabile e/o apatico. Avrai anche eliminato con le urine tutta l’acqua presente nella bibita, ma non prima di averla infusa con preziosi nutrienti che il tuo corpo avrebbe potuto usare per scopi fondamentali: idratare i tessuti, rafforzare le ossa e i denti.
Nota: il nemico non è la Coca-Cola bensì la combinazione di dosi eccessive di zucchero unite alla caffeina e all’acido fosforico. Questa combinazione la si può trovare nella maggior parte delle bibite gassate.
Colorante cancerogeno nella Coca-Cola e Pepsi: il 4-metilimidazolo (E150d)
Già nel 2008 lo stato della California inserisce il 4-metilimidazolo nella lista di sostanze nocive per la salute dell’uomo da bandire nelle bevande, ritenendo che l‘assunzione di quest’ultima possa avere qualche tipo di correlazione con l’insorgenza di cancro.
Quella della California è posizione unica negli USA. Sono esagerati o solo vogliono veramente cautelare la salute dei loro cittadini?
Tutto nasce dalla legge della California (la "Safe Drinking Water and Toxic Enforcement Act" del 1986 anche chiamata "Proposal 65") che stabilisce che cibi e bevande che possono aumentare il rischio di cancro sino a più di 1 caso su 100.000 devono avere in etichetta la scritta " Può nuocere gravemente alla salute".
Il Center for Science in the Public Interest (CSPI, associazione privata per la tutela dei consumatori) ha verificato che i livelli di 4-MEI nelle bevande a base di cola delle maggiori corporation fa aumentare il rischio di cancro sino a 4,8 casi su 100.000.
In allegato la petizione alla Food and Drug Administration dell'associazione americana CSPI con tutte le informazioni scientifiche a sostegno della loro battaglia.
Le accuse contro Pepsi e Coca-Cola sono arrivate qualche anno dopo dal Center for Science in the Public Interest secondo cui la concentrazione di tale sostanza, il 4-MEI, presente nel colorante utilizzato dalle due multinazionali per i loro prodotti, superi di gran lunga le quantità consentite: facendo una stima del consumo che un americano medio arriva a fare delle bevande a base di cola, si può superare di 41 volte la dose considerata pericolosa di 4-methylimidazole dalla legge della California (vedere idati a pagina 6 della petizione in allegato).
In seguito a tale vicenda, sotto la pressione dei consumatori allarmati e delle leggi dello stato della California, le due aziende avrebbero già provveduto a modificare la formula, per evitare di apporre la “scomoda” etichetta “nuoce gravemente alla salute” sulle bottiglie della tanto amata bevanda, che ne avrebbe perso inevitabilmente d’immagine.I detrattori della ricerca (la Food and Drug Administration, American Beverage Association, in prima linea) sostengono che il pericolo non esista perchè la ricerca è stata condotta sui topi somministrandogli dose molto alte di colorante.
Mentre gli esperti si scannano a vicenda per difendere le rispettive lobby, una domanda sorge spontanea: nel dubbio che possano fare male possiamo fare a meno delle bevande contenenti simili "intrugli" sintetici?
Noi crediamo di si...
Ma mentre negli USA l'opinone pubblica è così forte da riuscire a far cambiare la mitica formula alla Coca Cola inEuropa ed in Italia tutto rimane fermo.
Coca-cola, Pepsi, bevande a base di chinotto e thè continuano a contenere il colorante caramello E150d. Ma non sono gli unici prodotti..... è un colorante difussisimo nei prodotti alimentari industriali!!
Fate un giro al supermercato e leggete le etichette dei prodotti (bibite o cibi solidi) ) colorati di rossastro/marrone: troverete quasi sempre il colorante E150d oppure E150.
Fate molto attenzione: ad essere cancerogeno dimostrato scientificamente è il colorante E150d, mentre sui coloranti E150a, E150b, E150c non ci sono al momento evidenze di tossicità.
Ma se in etichetta è indicato genericamente E150, non sappiamo a quale dei quattro faccia riferimento (a, d, c o d?) o se si tratta di una miscela dei 4 coloranti. Nel dubbio meglio non comprare.
Ma non dovrebbe essere permesso alle ditte di essere così generici nelle etichette soprattutto adesso che è dimostrato che uno dei quattro è potenzialmente cancerogeno.
Dobbiamo pretendere chiarezza nelle etichette, ma soprattutto dobbiamo bandire dalla nostra tavola i prodotti che ci espongono a rischi inutili: noi preferiamo un prodotto senza colore ad uno colorato artificialmente.
Purtroppo spesso i coloranti sono dove non si sospetta perchè sono utilizzati per dare il colore che il consumatore si aspetta di trovare naturalmente nel prodotto che compra.
Ad esempio, tutte le aranciate (con l'eccezzione di quelle fresche che troviamo al banco frigo) sono colorante artificialmente di arancio perchè il colore naturale dell'arancia scompare nel momento che aggiungono l'anidride solforosa al succo di arancia appena spremuto per conservarlo.
Le bevande a base di thè? tutti coloranti artificialmente e spesso con il colorante cancerogeno E150d, per dargli il colore del thè. Andate al supermercato e verificate.
La maggior parte di bevande a base di cola o di chinotto sono colorate artificialmente per dargli il colore scuro che dovrebbero avere naturalmente.
Sono solo degli esempi. C'è troppa chimica nei prodotti che mangiamo. Ribelliamoci non comprandoli!
Il 4-metilimidazolo (indicato nelle etichette degli ingredienti anche con le sigle 4-MEI o 4-MI) è il colorante responsabile del classico color caramello della bevande a base di cola (es. Coca Cola e Pepsi), ritenuto cancerogeno dallo stato della California. In Europa è identificato dal codice E150d. Già nel 2008 lo stato della California inserisce il 4-metilimidazolo nella lista di sostanze nocive per la salute dell’uomo da bandire nelle bevande, ritenendo che l‘assunzione di quest’ultima possa avere qualche tipo di correlazione con l’insorgenza di cancro.
Quella della California è posizione unica negli USA. Sono esagerati o solo vogliono veramente cautelare la salute dei loro cittadini?
Tutto nasce dalla legge della California (la "Safe Drinking Water and Toxic Enforcement Act" del 1986 anche chiamata "Proposal 65") che stabilisce che cibi e bevande che possono aumentare il rischio di cancro sino a più di 1 caso su 100.000 devono avere in etichetta la scritta " Può nuocere gravemente alla salute".
Il Center for Science in the Public Interest (CSPI, associazione privata per la tutela dei consumatori) ha verificato che i livelli di 4-MEI nelle bevande a base di cola delle maggiori corporation fa aumentare il rischio di cancro sino a 4,8 casi su 100.000.
In allegato la petizione alla Food and Drug Administration dell'associazione americana CSPI con tutte le informazioni scientifiche a sostegno della loro battaglia.
Le accuse contro Pepsi e Coca-Cola sono arrivate qualche anno dopo dal Center for Science in the Public Interest secondo cui la concentrazione di tale sostanza, il 4-MEI, presente nel colorante utilizzato dalle due multinazionali per i loro prodotti, superi di gran lunga le quantità consentite: facendo una stima del consumo che un americano medio arriva a fare delle bevande a base di cola, si può superare di 41 volte la dose considerata pericolosa di 4-methylimidazole dalla legge della California (vedere idati a pagina 6 della petizione in allegato).
In seguito a tale vicenda, sotto la pressione dei consumatori allarmati e delle leggi dello stato della California, le due aziende avrebbero già provveduto a modificare la formula, per evitare di apporre la “scomoda” etichetta “nuoce gravemente alla salute” sulle bottiglie della tanto amata bevanda, che ne avrebbe perso inevitabilmente d’immagine.I detrattori della ricerca (la Food and Drug Administration, American Beverage Association, in prima linea) sostengono che il pericolo non esista perchè la ricerca è stata condotta sui topi somministrandogli dose molto alte di colorante.
Mentre gli esperti si scannano a vicenda per difendere le rispettive lobby, una domanda sorge spontanea: nel dubbio che possano fare male possiamo fare a meno delle bevande contenenti simili "intrugli" sintetici?
Noi crediamo di si...
Ma mentre negli USA l'opinone pubblica è così forte da riuscire a far cambiare la mitica formula alla Coca Cola inEuropa ed in Italia tutto rimane fermo.
Coca-cola, Pepsi, bevande a base di chinotto e thè continuano a contenere il colorante caramello E150d. Ma non sono gli unici prodotti..... è un colorante difussisimo nei prodotti alimentari industriali!!
Fate un giro al supermercato e leggete le etichette dei prodotti (bibite o cibi solidi) ) colorati di rossastro/marrone: troverete quasi sempre il colorante E150d oppure E150.
Fate molto attenzione: ad essere cancerogeno dimostrato scientificamente è il colorante E150d, mentre sui coloranti E150a, E150b, E150c non ci sono al momento evidenze di tossicità.
Ma se in etichetta è indicato genericamente E150, non sappiamo a quale dei quattro faccia riferimento (a, d, c o d?) o se si tratta di una miscela dei 4 coloranti. Nel dubbio meglio non comprare.
Ma non dovrebbe essere permesso alle ditte di essere così generici nelle etichette soprattutto adesso che è dimostrato che uno dei quattro è potenzialmente cancerogeno.
Dobbiamo pretendere chiarezza nelle etichette, ma soprattutto dobbiamo bandire dalla nostra tavola i prodotti che ci espongono a rischi inutili: noi preferiamo un prodotto senza colore ad uno colorato artificialmente.
Purtroppo spesso i coloranti sono dove non si sospetta perchè sono utilizzati per dare il colore che il consumatore si aspetta di trovare naturalmente nel prodotto che compra.
Ad esempio, tutte le aranciate (con l'eccezzione di quelle fresche che troviamo al banco frigo) sono colorante artificialmente di arancio perchè il colore naturale dell'arancia scompare nel momento che aggiungono l'anidride solforosa al succo di arancia appena spremuto per conservarlo.
Le bevande a base di thè? tutti coloranti artificialmente e spesso con il colorante cancerogeno E150d, per dargli il colore del thè. Andate al supermercato e verificate.
La maggior parte di bevande a base di cola o di chinotto sono colorate artificialmente per dargli il colore scuro che dovrebbero avere naturalmente.
Sono solo degli esempi. C'è troppa chimica nei prodotti che mangiamo. Ribelliamoci non comprandoli!
...e l'aspartame?
Coca cola light : Acqua, anidride carbonica, colorante E150d, edulcoranti ciclammato di sodio, acesulfame K e aspartame, acidificante acido fosforico,aromi (inclusa caffeina) conservante benzoato di sodio, correttore di acidità citrato trisodico.
Coca-Cola Zero : Acqua, anidride carbonica, colorante E150d, edulcoranti, ciclammato di sodio, acesulfame K e aspartame, acidificante acido fosforico, aromi (inclusa caffeina) correttore di acidità citrato trisodico.
Direi che si tratta quasi della stessa cosa...cambia solo il benzoato di sodio che nella zero non è presente.
NB: il benzoato di sodio è un conservante che deriva dall'acido benzoico e può essere ridotto a benzene (cancerogeno) in presenza di acidi forti, come l'acido citrico.
Altro punto a sfavore di ambedue è l'aspartame : un dolcificante artificiale a basso contenuto calorico, il cui
potere dolcificante è 200 volte maggiore di quello dello zucchero. L'aspartame è protagonista di diverse controversie, poichè si ritiene che possa aumentare l'incidenza di linfomi e leucemie. Ci sono studi che dimostrano i suoi effetti negativi.
Fonte:Quantoequantaltro