Stop all`olio di palma nei prodotti da forno. C`è chi ha provato a sostituirlo con l`oliva con ottimi risultati per il budget e per l`ambiente
«Da alcuni anni - Spiega Maurizio Sacilotto, direttore dello stabilimento Hosta Italia, un’azienda dolciaria con sede in Friuli – riceviamo la richiesta dai nostri clienti – come Migros in Svizzera, Auchan in Francia e in Italia, Carrefour – di precisare la tipologia di “oli vegetali” in etichetta, e quando usiamo l’olio di palma di indicare la provenienza e l’eventuale produzione ecosostenibile. I quantitativi di olio di palma ecosostenibile non sono però in grado di soddisfare la domanda, per questo molte industrie alimentari devono approvvigionarsi da paesi quali Malesia ed Indonesia dove l’olio è prodotto in coltivazioni di tipo intensivo».
Inoltre, la buona densità consente il suo impiego al posto degli oli di semi parzialmente idrogenati, che contengono i famigerati acidi grassi trans, sospettati di contribuire allo sviluppo di malattie cardio-vascolari. Per questo motivo i prodotti realizzati con il palma vantano spesso in etichetta una dicitura del tipo “senza grassi idrogenati” (come si vede nella pubblicità di alcuni frollini a marchio Carrefour in questo periodo).
• dal punto di vista nutrizionale l’olio si caratterizza per l’alto contenuto di acidi grassi saturi,
• sul fronte della sostenibilità ambientale, diverse Ong hanno denunciato la deforestazione e il conseguente rischio di estinzione di alcune specie animali (come gli oran-gutan, in Indonesia) e vegetali. Secondo alcune fonti, la sostituzione delle foreste con i palmeti rappresenterebbe il 4% delle emissioni globali di gas serra ponendo Indonesia e Malesia, dopo Usa e Cina, nell’elenco delle nazioni responsabili dell’inquinamento globale.
Quali soluzioni? I grandi utilizzatori del palma da alcuni anni si sono impegnati a promuovere la produzione secondo criteri di sostenibilità, attraverso la Roundtable for Sustainable Palm Oil il cui lavoro è stato di recente apprezzato anche dal WWF. Ma il problema, simile a quello delle produzioni di mais e soia Identity Preserved, cioè non-Ogm, è poi che la domanda supera di gran lunga l’offerta.
Una soluzione al problema è quella della Hosta che si è po
C’è anche un vantaggio economico, perchè la riduzione dei grassi significa utilizzare più farina nella ricetta e quindi ridurre i costi. «Per una piccola azienda come la nostra – continua il responsabile della Hosta – questa innovazione consente un risparmio di circa 300 ton/anno di olio di palma a fronte di un aumento di circa 100 ton/anno di olio extra vergine di oliva italiano».
Dario Dongo
Foto: Photos.com
Fonte: Il Fatto Alimentare