Lettera Aperta di un Pediatra ai suoi Colleghi Medici



20/06/2013
Sono moltissime le mamme vegetariane che non ricevono un supporto medico adeguato durante la gravidanza, l’allattamento e lo svezzamento dei loro figli. Ed è proprio da questa condizione di disagio condiviso che è nata l’idea di promuovere la campagna informativa “Mamme e figli in salute: l’importanza di un’alimentazione corretta”, con la partecipazione di gECOBIOndo (punto di riferimento a Roma per Be4eat) e la collaborazione del Dottor Maurizio Conte, che con una lettera aperta si è rivolto ai suoi colleghi medici per invitarli a una riflessione su alcune questioni di “importanza primaria” per la salute umana.
Umberto Veronesi, che ha offerto gentilmente la sua collaborazione, è il primo sottoscrittore del documento, nel quale si legge fra l’altro: «Secondo l’American Dietetic Association, l’American Academy of Pediatrics e la Canadian Paediatric Society le diete vegane e latto-ovo-vegetariane ben pianificate soddisfano i fabbisogni nutrizionali dei neonati, dei bambini, degli adolescenti, ne promuovono uno sviluppo normale e sono appropriate anche in gravidanza e in allattamento».
Per questo motivo ci rivolgiamo a tutti i medici e nutrizionisti italiani (e non solo) sensibili al tema dell’alimentazione sana e della prevenzione chiedendo loro di sottoscrivere la lettera, nonché a tutte le persone interessante a promuovere queste tematiche invitandole ad aiutarci nella diffusione del documento in oggetto.
Per ricevere più informazioni è possibile contattare la referente di questa campagna all’indirizzo e-mail arianna.fioravanti@oipa.org


Lettera aperta ai Pediatri
Roma, 31 maggio 2013
Invito a una riflessione
Cari colleghi,
vorrei segnalarvi lo scarso interesse per le tematiche ambientali riferite alla salute umana da parte di molti medici che spesso sottovalutano alcune problematiche di importanza primaria per la stessa sopravvivenza della nostra specie.
Una corretta alimentazione è il primo elemento di prevenzione delle malattie e la ricerca ha ampiamente dimostrato che l'espressione dei geni può essere influenzata da stimoli provenienti dall’ambiente, quali la nutrizione, di cui, nella posizione privilegiata in cui ci troviamo, dovremmo occuparci in maniera più incisiva fornendo alle mamme corrette informazioni e sostenendo le loro scelte con l’obiettivo di abituare i loro piccoli a mangiare sano.
Il nostro Ministero dell’Ambiente ritiene preoccupanti i livelli di “Interferenti Endocrini” presenti in tutte le carni, pesce compreso e sappiamo bene quanto siano in costante aumento le patologie endocrine.
Sappiamo bene di essere ai primi posti in Europa per l’eccesso ponderale infantile (33,3% in terza elementare) e che la FDA ha da poco approvato l’utilizzo delle statine nell’ipercolesterolemia a partire dagli 8 anni di età (1).
La professoressa Franca Saccucci del Dip.to Scienze Cliniche dell’Università Politecnica delle Marche afferma che “la comprensione del ruolo dei nutrienti, o delle componenti bioattive del cibo nell’alterazione dei patterns epigenetici, ci potrebbe fornire una via per il mantenimento della salute attraverso la modulazione della dieta che è più fisiologica di qualsiasi farmacoterapia”, e allora aggiungo che non possiamo ignorare che la programmazione epigenetica del feto avviene durante i nove mesi di gravidanza sulla base delle informazioni ricevute dall’ambiente e dall’alimentazione (2).
Un report del novembre 2012 dell’Institute of Medicine statunitense ci conferma inoltre il trasferimento della resistenza agli antibiotici dal cibo animale agli esseri umani (3), mentre l’American Academy of Pediatrics ricorda che i pesticidi possono indurre nei bambini malattie croniche, alterazioni dello sviluppo neurologico, problemi comportamentali, difetti congeniti, asma e cancro (4).
Secondo l’American Dietetic Association, l’American Academy of Pediatrics e la Canadian Paediatric Society le diete vegane e latto-ovo-vegetariane ben pianificate soddisfano i fabbisogni nutrizionali dei neonati, dei bambini, degli adolescenti, ne promuovono uno sviluppo normale e sono appropriate anche in gravidanza e in allattamento (5).
Uno studio su quasi 400 infanti e bambini, il 75% dei quali figli di madri che hanno seguito un’alimentazione vegana per tutta la durata della gravidanza, ha riportato che il peso alla nascita e l’incidenza di bambini sottopeso erano paragonabili alla media della popolazione generale (6).
Ma dovremmo anche sapere che nelle donne vegane il latte ha un contenuto ridotto di inquinanti ambientali (7), che le gravidanze gemellari sono ridotte del 75% (8) e che l’età del menarca è ritardata nelle adolescenti vegetariane (9).
Recentemente in un’aula dell'Istituto Superiore di Sanità ho partecipato come relatore al Seminario su "L'Alimentazione Vegetariana nelle varie fasi della vita" per sottolineare quanto possa significare in termini di prevenzione della salute pubblica e ambientale la riduzione del consumo di prodotti di origine animale (10). Così gli alimenti a base vegetale diventerebbero una strategica alternativa per ridurre non solo l’impatto umano sull’ambiente, ma anche gli elevati tassi di alcune malattie croniche come le malattie cardiovascolari (nei vegetariani il rischio di cardiopatia ischemica è ridotto del 32%) (11) e alcuni tumori (per le donne vegane riduzione del rischio per tumori a seno, ovaie e utero del 34%) (12).
Umberto Veronesi ha dichiarato che “la prevenzione è uscita dall’orizzonte del SSN e che questo è un grosso limite perché noi dobbiamo guardare alle future generazioni”.
Mi auguro che almeno noi pediatri riusciremo a farlo e con maggiore impegno degli altri.

Maurizio Conte
Pediatra iscritto a Ordine dei Medici Chirurghi di Roma
SSNV-Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana
ISDE-International Society of Doctors for the Environment, Medici per l’Ambiente