Wurstel, polpette e cotolette: ecco cosa c’è dentro



In diversi articoli abbiamo trattato la tematica di COME vengono preparati i principali alimenti che utilizziamo in cucina, ma sopratutto di COSA è composto il nostro prelibato cibo.
In particolare abbiamo cercato di fare luce sui cibi pre-confezionati a base di carne quali: Kebab (- Tutta la Verità sul Kebab), Wurstel (- Tutta la verità sui wurstel) e Cotolette di Pollo (- Tutta la verità sulla cotoletta di pollo).
Premesso che non cerchiamo di demonizzare il settore della carne, ma anzi di fare emergere le mezze verità che industriali per decenni hanno propinato ai consumatori a discapito di aziende serie che lavorano correttamente.

Oggi, possiamo finalmente fare un resoconto concreto di tutto ciò che potevamo lontanamente supporre appena cinque anni fa, quando pochi istituti medici e qualche testata giornalistica libera avvertiva i consumatori di non assumere scarti alimentari. Già perchè di scarti alimentari stiamo parlando.
Ricordavate quando i vecchi ci dicevano che del maiale non si butta via niente?
Figuriamoci cosa pensano gli industriali delle multinazionali!!!

In quest'ultimo decennio abbiamo definito con i nomi di cotoletta, wurstel, polpetta, nuggets, una poltiglia cremosa ottenuta con tutti gli scarti della produzione intensiva di carne animale, trai quali ossa, polmoni, cuore, altri organi interni, occhi, orecchie, lingua e di animali non sempre riconducibili alla specie riportata sulla confezione.
La Conferma è arrivata con il caso eclatante di Cuneo fatto emergere dal servizio di Report di Rai3 (Report: Vitelli Dopati e Consumatori Ingannati), la complicità di veterinari disonesti ed un circuito socio-sanitario atto solamente a fare soldi, hanno permesso che cittadini ignari, tra cui anche moltissimi bambini, consumassero per anni scarti malsani e talvolta avariati ed estrogenati di animali da macello.

Ma come è stato possibile non accorgersi di nulla?

Semplice! Una serie di additivi chimici trai quali sale in grandi quantità, aromi di diversi tipi, addensanti, destrosio, lattosio, fecola di patate, sciroppo di glucosio, esaltatori di sapidità, conservanti, ecc.. hanno mascherato ad arte il sapore forte e rivoltante di cadavere. In alcuni casi di deterioramento avanzato della carne si ricorre persino a lavaggi in ammoniaca e miscele di acqua e cloro, per togliere gli odori e disinfettare da eventuali batteri letali per l'Uomo.
In poche parole quel gusto che varia tra il dolce ed il salato ha il compito colpire il palato e la mente attraverso un mix di gusti esaltanti e deliziosi, facendo si che si crei una dipendenza con questi pseudo-alimenti senza capire realmente il perchè.
Il consumatore,  certo di assumere un alimento BUONO, quindi per associazione anche SANO, introduce in un attimo migliaia di calorie ed additivi che difficilmente riuscirà a smaltire; con risultati devastanti nel lungo tempo sul sistema cardiovascolare e digestivo.

Un interessante approfondimento è stato trasmesso in un reportage de "La Gabbia" che riproponiamo ai nostri lettori





Esistono Alternative?

Certo! I tempi cambiano e la domanda di mercato viene influenzata dalla richiesta del consumatore.
E' ovvio che il primo passo è assolutamente INFORMARSI DI CIO' CHE SI ACQUISTA; preferendo aziende possibilmente italiane che offrono al consumatore prodotti sani senza aggiunta di sostanze dannose e talvolta inutili.
Il mercato alimentare sta da tempo abbandonando la carne come alimentazione principale sostituendo quest'ultima con alternative di tipo vegetale, ma anche in questo caso occorre tenere bene gli occhi aperti perchè la definizione "vegetale" apportata sulle confezioni non significa a prescindere salutare!

Non sarebbe male se il Ministero della Salute considerasse una volta tanto di fare gli interessi di noi cittadini e non delle grandi Lobby, obbligando gli industriali ad apporre sulle confezioni etichette con tracciabilità obbligatorie di tutte le sostanze contenute negli alimenti, gli effetti che possono provocare nel corpo umano, la messa al bando di additivi chimici nocivi alla salute ed onerosi in termini di cure mediche e di controlli seri e continui da parte dell'Asl su tutti i cibi che troviamo sulle nostre tavole. 

Uno Stato che si definisce sociale, nel quale i cittadini subiscono una pressione fiscale altissima, il servizio sanitario dovrebbe, anzi DEVE tutelare i propri cittadini dai continui avvelenamenti alimentari da parte di industriali e multinazionali senza scrupoli.